martedì 29 gennaio 2013

L'"agenda Bagnai" e la maldicenza e mediocrità molto molto ..tenaci......


L'"agenda Bagnai" e la maldicenza e mediocrità molto 

molto ..tenaci......







di Alberto Bagnai 


Da "Il tramonto dell'euro", p. 277:

E dopo che si fa?

Proviamo allora a unire i puntini.

Questa crisi richiede un deciso cambio di paradigma, che è fuori dalla portata di chi si ostina a difendere l’esistente, per difetto etico (collusione col potere, incapacità di ammettere un errore), o politico (incapacità di immaginare un cambio di rotta senza sopportare enormi costi in termini elettorali). Il nuovo paradigma, evidentemente, deve muovere dal superamento degli errori del vecchio, e da una percezione chiara, e articolata per priorità, dei problemi che abbiamo di fronte. Problemi, giova ricordarlo, che quando non sono stati creati, non sono stati nemmeno risolti dall’entrata nell’euro. Problemi, va anche detto, che non sono tutti alla nostra portata, né come singoli, né come collettività nazionale. Tuttavia se prima non si acquisisce una consapevolezza, è impossibile proporre un’azione politica tale da coinvolgere altri soggetti (siano essi il vicino di casa, o altre nazioni europee). L’agenda di quello che si può fare parte anche da una visione costruttiva, e non scaltramente distruttiva, di quello che non si può fare, o non da soli, o non adesso.

Il quadro sopra delineato chiarisce che l’uscita dall’euro, di per sé, non risolverebbe tutti i problemi. Ma questo nessuno potrebbe pensarlo, nessuno l’ha mai né creduto né detto né in Italia né altrove. Le analisi dei possibili percorsi di uscita dall’euro abbondano e sono facilmente consultabili su Internet. Da inventare c’è veramente poco, e nessuna fra le analisi proposte, che esamineremo in dettaglio, considera l’uscita dall’euro come risolutiva. Chi sostiene il contrario è disinformato o in cattiva fede.
Se abbiamo unito bene i puntini, l’agenda mi sembra sia evidente: bisogna smontare pezzo per pezzo le istituzioni partorite dai paradigmi fallimentari che hanno messo in crisi la nostra economia e soprattutto la nostra democrazia, seguendo quattro linee guida:
1)      Uscire dall’euro, come affermazione di sovranità e di democrazia, riprendendo il controllo della politica valutaria.
2)      Ristabilire il principio che la Banca centrale è uno strumento del potere esecutivo, e non un potere indipendente all’interno dello Stato.
3)      Riprendere il pieno controllo della politica fiscale, non più costretta ad agire in funzione prociclica (cioè a rispondere alle crisi con tagli).
4)      Adottare, nella misura consentita dagli atteggiamenti dei partner commerciali, e propugnare nelle sedi istituzionali, una politica di scambi con l’estero basata sul principio che squilibri persistenti della bilancia dei pagamenti, quale ne sia il segno, cioè siano essi surplus o deficit, devono essere simmetricamente combattuti, secondo il principio che abbiamo definito dell’External Compact.
Queste quattro linee guida hanno una serie d’implicazioni. Precisiamo subito le più importanti.
Riprendere il controllo della politica valutaria significa, in primo luogo, lasciare che il tasso di cambio nominale torni a un valore più allineato con i fondamentali dell’economia. Per l’Italia, oggi, ciò implica una svalutazione non catastrofica, di un ordine di grandezza verosimilmente inferiore a quello sperimentato dalla lira dopo la crisi del 1992, o dall’euro nei primi due anni della sua introduzione. In nessuno di questi due precedenti storici l’Italia è stata devastata dall’iperinflazione. Discuteremo fra breve, razionalmente, quale sarebbe l’impatto di questo provvedimento sul nostro tenore di vita. Ma riprendere il controllo della politica valutaria significa anche rientrare in possesso di uno strumento che consenta di difendersi da shock esterni, siano essi determinati da crisi economiche, siano essi il risultato di politiche deliberate di aggressione commerciale (nelle pagine precedenti abbiamo visto esempi dell’uno e dell’altro caso).
Riprendere il controllo della politica monetaria significa:

venerdì 25 gennaio 2013

Tanto va lo schiavo all'urne che si crede cittadino! VOTA PUD€


Tanto va lo schiavo alle urne che si crede 

cittadino!

VOTA PUD€

Tanto va lo schiavo alle urne che si crede cittadino!
VOTA PUD€
 Partito Unico Dell'€uro
Meno Lavoro - Meno Salario - Meno Pensioni
Meno Ospedali - Meno Scuole - Meno Stato Sociale
Meno Giustizia - Meno Uguaglianza - Meno Libertà
Meno Diritti - Meno Democrazia
Più tasse, Più soldi alle banche, Più privatizzazioni,
Più ricchezza ai più ricchi, Più €uropa per tutti...

IL PUD€ DICE LA VERITÀ! (in inglese, intervistato dal Financial Times)
 
Per mantenere l'€uro dobbiamo impoverirvi, come facciamo a trasferire la ricchezza dalle vostre alle nostre tasche? Non possiamo dirvi che il PROBLEMA non è il debito pubblico ma è il DEBITO PRIVATO ESTERO causato dall'€uro, che necessita della svalutazione del salario per sanare gli squilibri della bilancia dei pagamenti (importazioni/esportazioni) tra i paesi €uropei  dato che non si possono svalutare/rivalutare le monete nazionali... secondo la legge della domanda e dell'offerta, legge che ci piace finché svalutiamo il vostro lavoro, non i nostri profitti.

Non possiamo dirvi che è e sarà necessaria una maggiore disoccupazione, altrimenti non diventerete come i tedeschi, che grazie alla riforma Hartz del lavoro (2001) e alla successiva disoccupazione accettano in 7,5 milioni salari di 400 €. 
Non possiamo dirvelo ma noi lo sapevamo già da più di 50 anni, c'è chi ha preso il Nobel su questo...

Non possiamo dirvelo perché potreste “pensare” e informarvi e scoprire che abbiamo creato l'€uro apposta e che sul web, e negli altri paesi, ne parlano e dicono che l'Italia rinascerebbe senza €uro, perché è uno dei paesi più ricchi, più virtuosi nei conti pubblici, più ricchi nel tessuto produttivo, p. es. gran parte della meccanica di precisione viene fatta in Italia, ma noi vogliamo comprarci le vostre aziende ai saldi.

Non possiamo dirvi che il debito pubblico si è accumulato per pagare gli interessi alla finanza privata da cui da 30 anni prendete a prestito i soldi perché sono 30 anni che lo Stato (voi-il popolo) non ha la sovranità sulla moneta... Bravi, gridate corruzione, MENO STATO, che noi vi accontentiamo subito, lo privatizziamo e voi dovrete pagarvi scuola, sanità, pensioni, ricostruzione dopo disastri naturali, e tutto quello che vogliamo, tramite le nostre assicurazioni.
 
Non dovete sapere che la vostra Costituzione grazie al fiscal compact, al MES, al pareggio di bilancio, è di fatto sospesa, ...vi servirebbe...
 
Non possiamo dirvelo, dovete sentirvi in colpa, preferiamo parlare di Cina, di dollaro che ha paura (infatti noi ci teniamo i dollari e vi lasciamo l'€uro), di politici corrotti, come se ci fossero solo da voi ma noi lo chiamiamo lobbismo, mentre noi ci intaschiamo miliardi, ci compriamo gli stati interi e mettiamo i nostri dipendenti a governarvi. Bravi.

I (veri) FINANZIATORI DEL PUD€

VOTA PUDE E NON LEGGERE I SEGUENTI BLOG... (potresti informarti e pensare):


(Anche  La Solitudine dei Numeri Reali sta producendo nuovi volantini su altri luoghi comuni da sfatare...non perderli!)
Fonte:http://vocidallestero.blogspot.it/  http://goofynomics.blogspot.it/


mercoledì 23 gennaio 2013

La crisi è finita .....ora inizia la miseria....




Mario Seminerio, nato a Milano, si è laureato con il massimo dei voti presso l’Università Commerciale L. Bocconi di Milano con una tesi sul cambiamento culturale nelle organizzazioni complesse. Dopo una breve esperienza presso il Centro Ricerche sull’Organizzazione Aziendale della stessa università, ha lavorato presso istituzioni creditizie italiane ed internazionali. 

E’ stato per oltre un decennio portfolio manager di fondi comuni d’investimento mobiliare ed analista macroeconomico presso una primaria Società di Gestione del Risparmio italiana, ed è attualmente portfolio advisor. Ha frequentato corsi di specializzazione in finanza internazionale. 

Giornalista pubblicista, è stato editorialista di LiberoMercato, quotidiano diretto da Oscar Giannino. Collabora o ha collaborato con Liberal QuotidianoIl FoglioIl Fatto QuotidianoIl TempoLinkiesta.it. Cura il blog di attualità politica, economia e finanzaPhastidio.net, che ha creato nel 2003. Il suo primo libro, sulla crisi finanziaria ed i suoi effetti sulla società italiana, è “La cura letale” (Rcs-Bur, ottobre 2012).

Il fuoco sotto la liquidità, un anno dopo


Viviamo un momento piuttosto particolare, in Eurozona: mercati euforici e fondamentali macro in costante deterioramento. Oggi come un anno addietro di questi tempi, quando scrivevamo questo. Non abbiamo ancora risolto nulla, ma il rischio di morte imminente (quello che i gestori tanto cool chiamano tail risk) sembra scongiurato. Il problema è che, nel frattempo, gli squilibri macroeconomici si allargano e la malattia lambisce ormai la Germania. Il nome del gioco resta sempre quello: comprare tempo, in attesa del messianico settembre 2013, il momento delle elezioni tedesche.

lunedì 21 gennaio 2013

L’Unione Europea e la sovranità popolare perduta.....


L’Unione Europea e la sovranità popolare perduta......

   

articolo di Giampiero Marano
Voi non potete immaginare quale angoscia e quale rabbia invada l’animo vostro, quando degli inetti si impadroniscono di una grande idea, che voi da gran tempo venerate, e la danno in pasto ad altri imbecilli uguali a loro, in mezzo a una strada, e voi la ritrovate al mercato della roba vecchia, irriconoscibile, infangata, messa a gambe all’aria, assurdamente, senza proporzione, senza armonia, ridotta a giocattolo per bambini stupidi!”. Queste parole piene di amarezza che Stepan, nei Demoni di Dostoevskij, pronuncia tra i sospiri (non sappiamo quanto sinceri) sono, proprio perché così amare, sempre veritiere e attuali. Oggi, per esempio, offrono una descrizione perfetta dell’Unione Europea. L’antica e alta aspirazione a unire i popoli d’Europa superando rivalità secolari ha avuto sostenitori come Dante, Novalis, Mazzini, Hugo; poi però la “grande idea” è finita nelle mani di uomini spiritualmente “inetti” che l’hanno uccisa e sfigurata: i burocrati e i tecnocrati dell’UE, vuoti e arroganti come il premier non eletto Mario Monti.

“L’altissimo merito di quest’ultimo”, chiariva Piergiorgio Odifreddi all’indomani della nomina a  senatore a vita, “è di essere stato commissario europeo con deleghe economiche, dal 1994 al 1999 per nomina del primo governo Berlusconi, e dal 1999 al 2004 per nomina del primo governo D’Alema. Oltre che di essere stato presidente della famigerata Commissione Trilaterale, una specie di massoneria ultraliberista statunitense, europea e nipponica ispirata da David Rockefeller e Henry Kissinger. Ci voleva un ex sedicente comunista dell’area migliorista, per formalizzare attraverso la persona di Monti il ruolo extraparlamentare dell’economia liberista che sta condizionando l’Europa intera attraverso le politiche della Banca Centrale (oggi presieduta da Mario Draghi, ex collega di Monti come consulente della Goldman Sachs), del Fondo Monetario Internazionale e delle borse. È probabile che la nomina di Monti sia un giochetto da Prima Repubblica, per poter presentare a giorni la sua promozione a primo ministro come ‘istituzionale’”.

D’altro lato, il destino del continente era segnato fin dall’inizio (anni Cinquanta, Trattati di Parigi e Roma), cioè ben prima di Maastricht, come aveva intuito Pasolini (per La rabbia, 1963): “Le piccole borghesie fasciste sono pronte all’unità d’Europa in nome della comune aridità”. In nome della comune aridità sono state concepite autentiche mostruosità come l’euro, “una moneta senza Stato” e senza precedenti nella storia (Sapelli), e come le stesse istituzioni dell’UE, modelli addirittura smaccati di oligarchia. Si legge in un recente documento di Rifondazione Comunista:
“Nell’Unione Europea decide ormai una vera e propria oligarchia, che risponde ai ‘voti’ del mercato finanziario (…) Il Consiglio Europeo ha confermato e rafforzato la costruzione, ormai in stato di forte avanzamento, di un edificio che, senza precedenti nella storia delle democrazie, ha distrutto le fondamenta dello stesso Stato borghese, quelle costruite sulla base del no taxation without rapresentation. Si sta realizzando un sistema monetario, fiscale e bancario in funzione di un’economia di mercato che deve essere altamente competitiva sulla scena del capitalismo globalizzato. E se ne affida la direzione ad una struttura tecnocratica del tutto priva di un mandato popolare e sottratta a ogni forma di controllo, anche delle istituzioni rappresentative”.

Danilo Zolo commentava in questi termini il varo della Costituzione Europea, in seguito confluita nel Trattato di Lisbona:

domenica 20 gennaio 2013

La solitudine dei numeri reali.......



La solitudine dei numeri reali.......

I “numeri reali”, che descrivono le ragioni della crisi, i suoi costi e chi li paga, vagano sconsolati in un piccolo angolo della grande rete. Si erano preparati ad una stagione di notorietà, credevano di diventare delle star e, per questo, si erano fatti belli, vestendosi di grafici colorati, tabelle eleganti, infografiche da urlo. Tutto inutile, perché la scena viene occupata dai loro nemici di sempre: i beceri luoghi comuni.

Volantini strategici


Volantino strategico n°1

LA COLPA DEL DEBITO PUBBLICO È DELLO STATO SPRECONE... E I BAMBINI NASCONO SOTTO I CAVOLI!


Ricorda: la prima vittima della crisi è la verità!

Vai sul blog lasolitudinedeinumerireali.blogspot.com, scarica questo volantino e stampane le
copie che vuoi. Poi, regalale ai tuoi amici!
FONTE: http://lasolitudinedeinumerireali.blogspot.it/

sabato 12 gennaio 2013

La sconfitta della democrazia in Europa? No.......RESISTENZA!!

La sconfitta della democrazia in Europa?
No.......RESISTENZA!!

<<SE ACCETTIAMO QUESTO METODO,NON CI SONO LIMITI A QUELLO CHE CI POTRA' ESSERE IMPOSTO.E' L'UNICO MODO PER OPPORCI E' RIFIUTARE L'EURO,IL SEGNO PIU' TANGIBILE DI QUESTA POLITICA E DEI SUOI FALLIMENTI>>.ALBERTO BAGNAI..


Un bel montaggio di InformareXResistere sulla peggiore delle truffe monetarie della storia: l'eurotruffa.

Zapping - EuroTruffa



Pubblicato in data 06/gen/2013
Ecco come il potere lobbistico criminale ci sta fregando.

Informarsi è già resistere. Unisciti alla resistenza! [http://www.informarexresistere.fr/]

Licenza

Licenza YouTube standard


Nigel Farage al parlamento europeo ACCUSE GRAVISSIME!






Ricordare le radici della Resistenza, rimanere fedeli, ogni giorno, al suo cuore pulsante, significa ricercare più 
giustizia, più democrazia, più solidarietà, più 
tolleranza e più rispetto.

  • “Così giunsi ai giorni della Resistenza senza saperne nulla se non lo stile: fu stile tutta luce, memorabile coscienza di sole. Non poté mai sfiorire, neanche per un istante, neanche quando l’ Europa tremò nella più morta vigilia.
    Fuggimmo con le masserizie su un carro da Casarsa a un villaggio perduto tra rogge e viti: ed era pura luce. Mio fratello partì, in un mattino muto di marzo, su un treno, clandestino, la pistola in un libro: ed era pura luce. Visse a lungo sui monti, che albeggiavano quasi paradisiaci nel tetro azzurrino del piano friulano: ed era pura luce. Nella soffitta del casolare mia madre guardava sempre perdutamente quei monti, già conscia del destino: ed era pura luce.
    Coi pochi contadini intorno vivevo una gloriosa vita di perseguitato dagli atroci editti: ed era pura luce. Venne il giorno della morte e della libertà, il mondo martoriato si riconobbe nuovo nella luce…
    Quella luce era speranza di giustizia: non sapevo quale: la Giustizia. La luce è sempre uguale ad altra luce. Poi variò: da luce diventò incerta alba, un’alba che cresceva, si allargava sopra i campi friulani, sulle rogge. Illuminava i braccianti che lottavano. Così l’alba nascente fu una luce fuori dall’eternità dello stile… Nella storia la giustizia fu coscienza d’una umana divisione di ricchezza, e la speranza ebbe nuova luce”.
    Pier Paolo Pasolini
FONTE   :      http://www.andreasironi.it/tag/resistenza                   informarexresistere2                                                        :

lunedì 7 gennaio 2013

L'arma più usata e più a buon mercato è.... la DISINFORMAZIONE......fa più morti della guerra

L'arma più usata e più a buon mercato è....
la DISINFORMAZIONE......fa più morti della guerra

Per quelli che ''ERAVAMO SULL'ORLO DEL BARATRO''



Comissione Europea, rapporto del dicembre 2012:

- l'Italia negli ultimi 4 anni non è mai stata a rischio default!!!


- l'Italia è il paese europeo con il più alto indice di sostenibilità a lungo termine 

del debito pubblico!!!



- gli italiani sono stati simpaticamente presi per il culo!!!

http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/european_economy/2012/pdf/ee-2012-8_en.pdf


Per quelli che ''SI OK,NEL BREVE,MA NEL LUNGO PERIODO CI SAREBBE STATO :

                                           IL  BARATRO''




I paesi che giacciono a Sud-Ovest della
linea in grassetto (Italia e Lettonia)
hanno finanze pubbliche sostenibili,
nonostante l’invecchiamento della
popolazione
 E ora ascoltate il telegiornale........

FONTE: http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/european_economy/2012/fiscal-sustainability-report_en.htm

Bilancio di Sostenibilità fiscale 2012 - Commissione europea






Artiglieria Pesante (er debbbbitopubbbblico)

Come smontare il "Falso Mito" del debito pubblico in 3 minuti.





Pubblicato in data 05/gen/2013
Post correlato: http://www.ecodellarete.net/code/xslt.aspx?p=56506

Bennyyyyy!!! Amico Bennyyyy!!! Me senti? Questo post è pe' tte...

L'amico Benny è l'unico piddino che sopporto. Che ce volete fa, è 'n amico! Me sta simpatico, puro si nun capisce 'n cazzo...; però è tanto 'na brava persona, sor Giggino mio, ma veramente 'na brava persona. Pensa, è piddino e nun c'ha 'na lira!

Benny, guardate lo spezzone de video, leggite er poste e puro er reporte, e aricordate de quello che t'ho detto 'stasera. Nun t'o ricordi? T'arinfresco io: voi piddini farete 'n governo co'r passerotto (quelo che s'è messo a cinguettà), ce metterete le mani 'n tasca pe' sarvà 'e banche tedesche, e poi ce direte che l'euro nun è sostenibile... e ce farete paga 'n'artra vorta pe' uscinne. Ma te vojo bene lo stesso amico mio, perché lo so che nun capisci 'n cazzo..

Alberto Bagnai e gli attivisti del M5S di Pescara 04-01-2013

E' la fine dell'euro? 

LORENZO COLALONGO
Pubblicato in data 02/gen/2013





Prof. Alberto Bagnai

So bene che dopo 30 anni di disinformazione potrebbe essere pericoloso in termini elettorali parlare di uscita dall'euro, e che una campagna elettorale al grido di "fuori dall'euro!" certamentemetterebbe l'Italia in mano ai mercati (cioè a Draghi, che ha un ovvio interesse a mantenere l'euro). Da tecnico non sono certo io quello che deve dire ai politici quali scelte politiche fare. Ma nessuno obbliga a mentire ripetendo che la crisi è stata causata dal debito pubblico. Non chiedo a nessuno di schierarsi esplicitamente a favore di un progetto che potrebbe terrorizzare gli elettori disinformati ("fuori dall'euro!"). Chiedo (umilmente) solo di non mentire attribuendo al debito pubblico la colpa della crisi attuale. Solo smettendo di mentire i politici possono dimostrare di voler porre le basi per una soluzione democratica della crisi economica e politica del nostro paese, possono cioè aiutare gli elettori a formarsi un giudizio, a "unire i puntini". Mentendo, dimostrano solo di voler uccidere la democrazia per rubare consenso. Dimostrano cioè di essere come tutti gli altri. Le facce nuove non mi interessano se fanno cose vecchie.
http://goofynomics.blogspot.it/2013/01/forse-non-sono-stato-chiaro.html

Fonti : 

ecodellarete.net   http://www.ecodellarete.net/code/xslt.aspx?p=56503


I fondamentali (per capire la crisi)

http://goofynomics.blogspot.it/2012/10/istruzioni-per-luso-20.html
http://www.unich.it/docenti/bagnai/blog/Pescara.pdf







giovedì 3 gennaio 2013

ZERO WASTE ITALY...PROPOSTA DI LEGGE DAL BASSO RIFIUTI ZERO


PROPOSTA DI LEGGE DAL BASSO RIFIUTI ZERO-ZERO WASTE 

Zero Waste Italy
Dopo alcuni mesi di lavoro che ha coinvolto reti nazionali e molti gruppi locali il testo elaborato grazie a molti apporti e contributi è in dirittura di arrivo.

INTANTO PER SABATO 19 GENNAIO 2013 È GIÀ PROGRAMMATA A ROMA L’ASSEMBLEA NAZIONALE PER IL VARO DEL TESTO E PER STRUTTURARE LA RACCOLTA DELLE FIRME REGIONE PER REGIONE.

A questo incontro oltre alle delegazioni di ZW Italy, della Rete Nazionale RZ, di ZW Lazio, di Diritto al Futuro e di Ambiente e Futuro è prevista la partecipazione del professor Paul Connett.

CHI SIAMO?

ZERO WASTE ITALY si è costituita nel maggio 2009. Essa ha il compito primario di raccordare le iniziative Zero Waste italiane con le reti europee e mondiali di questo movimento-progetto. Essa si pone in modo complementare e non competititvo con la Rete Italiana Rifiuti Zero sviluppando principalmente il versante della applicazione dei 10 PASSI VERSO RIFIUTI ZERO così come definiti dalla CARTA INTERNAZIONALE DI NAPOLI della ZERO WASTE INTERNATIONAL ALLIANCE. Essa collabora con una miriade di gruppi locali fornendo contatti , competenze e formazione ed in particolare coopera con il CENTRO RICERCA RIFIUTI ZERO DEL COMUNE DI CAPANNORI, con l' ASS. RIFIUTI ZERO DI TRAPANI, con AMBIENTE E FUTURO, CONANPAS NAZIONALE e con il CENTRO VOLONTARIATO E PARTECIPAZIONE DI LUCCA.

A livello operativo Zero Waste Italy è formata da un secretariato costituito da due CO-COORDINATORI che sono Patrizia Lo Sciuto e Rossano Ercolini e da una serie di referenti per alcune regioni. Trattasi al momento per la Sicilia di Piero Cannistraci di Biancavilla (CT), di Danilo Pulvirenti di Catania, di Paolo Guarnaccia della Università di Catania e di Chiara Cavallino dell'Ass. Rifiuti Zero di Trapani; di Patrizia Pappalardo per la Lombardia, di Franco Matrone e Tommaso Esposito per la Campania; di Francesco Caravella per la Puglia, Bruno Ghigi e Massimo Piras per il Lazio, dell'Associazione Ambiente e Futuro per Lucca e la Toscana. Collabora inoltre con l'Ass. Diritto al futuro e con il Comitato scientifico del Centro Ricerca Rifiuti Zero del comune di Capannori disponendo cosi' della collaborazione costante del PROFESSOR PAUL CONNETT, di ENZO FAVOINO e di JOAN MARC SIMON. Collabora con laZero Waste Europe partecipando con propria delegazione ai meeting annuali.

Tra i propri compiti principali ha quello di redigere ed aggiornare (in collaborazione con Ambiente e Futuro ed il relativo COMITATO DI GARANZIA) LA LISTA DEI COMUNI ITALIANI RIFIUTI ZERO (che hanno cioè adottato la Delibera RZ sul modello "inaugurato" dal Comune di Capannori nel 2007). Organizza inoltre sempre in collaborazione con Ambiente e Futuro e con la Rete Nazionale Rifiuti Zero i tour italiani di Paul Connett curandone l'agenda e la logistica in collaborazione con i gruppi locali. Collabora anche conGAIA (Global Alliance for Incinerator Alternatives) co-coordinando a livello italiano le GIORNATE MONDIALI DI AZIONE PER LE ALTERNATIVE ALL'INCENERIMENTO DEI RIFIUTI. Infine è tra le associazioni che sta promuovendo l'ASS. NAZIONALE DELLE COMUNITA' VERSO RIFIUTI ZERO.
Contatti:
zerowasteitaliachiocciolagmailpuntocom

"Rifiuti Zero: una rivoluzione in corso", venerdì 4 gennaio 2013 a Mazara del Vallo (TP)

FONTE:http://zerowasteitaly.blogspot.it/


martedì 1 gennaio 2013

La nuova Matematica finanziaria e l’attuale crisi economica...... quarta (ed ultima) parte


La nuova Matematica finanziaria e l’attuale crisi economica......

quarta (ed ultima) parte
Da qualche tempo i matematici guardano con particolare interesse al mondo finanziario. Propongono nuovi strumenti per la sua analisi e per tenere sotto controllo le sue turbolenze. Ma allora perché non sono riusciti a prevedere la crisi di questi anni? Hanno forse delle precise responsabilità? A livello tecnico? A livello etico? Su questi temi si è aperto un vivace dibattito su The Mathematical Intelligencer. Ne riportiamo alcuni momenti .........

Peter Haggstrom


I matematici nel mondo della finanza

Ho letto con interesse l’articolo di Jonathan Korman e vorrei offrire la mia differente prospettiva, quella di una persona non accademica ma matematicamente istruita che ha lavorato a lungo a livello direzionale in un’impresa che si occupava della gestione di risorse mondiali e che ha ricoperto anche incarichi governativi.
Capisco la reazione viscerale alla devastazione che persone istruite matematicamente hanno portato nel mondo degli investimenti bancari. La banca in cui ho lavorato ha subito 55 leve finanziarie nel culmine della crisi finanziaria. È più del doppio del livello di prestiti impiegati dall’infame fondo “Long Term Capital Management” (LTCM) che esplose nel 1998, polverizzando enormi somme di denaro degli investitori. In quel fondo erano coinvolti anche premi Nobel, come Myron Scholes e Robert Merton, a conferma che la capacità matematica non è sempre correlata all’abilità di prevedere il comportamento dei mercati.
Quello che sta succedendo è più un problema economico che ideologico. Le persone vanno dove ci sono i soldi. Tutto qui. Se laNational Security Agency decidesse di pagare i crittografi unmilione di dollari all’anno, più gli extra per ogni codice decriptato, si vedrebbero sicuramente tantissime persone appassionarsi alla teoria dei numeri. Nel 2002, ho assunto un Ph.D in fotonica per un lavoro finanziario che era l’equivalente analitico di un lavoro da netturbino. Non era riuscito a trovare un lavoro nel suo campo a causa della crisi tecnologica del 2000, ma nella “gestione risorse” è poi riuscito a raddoppiare il suo stipendio svolgendo un lavoro quantitativo per una banca e guadagnando molto di più dei suoi colleghi accademici. Non è certo una questione di abilità: questi salari altissimi erano il risultato di un lungo mercato al rialzo. Ora stiamo invece assistendo a un lento declino delle imprese finanziarie a causa dell’assenza di investimenti e dello stress generato dalla crisi finanziaria globale.
Nel risk management si era soliti ricorrere ad attuari poco istruiti e conservatori, poco interessati al calcolo stocastico. Poi, la formula di Black-Scholes sul prezzo di arbitraggio di un’opzione ha strappato dalle mani degli attuari il monopolio della quantificazione del rischio. Adesso, questa può essere fatta da chiunque sia in grado di maneggiare un foglio Excel. Parlo dall’Australia, dove la remunerazione degli attuari è iniziata a calare nel momento in cui esperti di finanza applicata hanno iniziato a competere con loro. Con più persone capaci di quantificare il rischio, le cose sono ovviamente diventate più rischiose. Dal momento in cui la gente ha visto il giro di soldi che c’era dietro, vi è stato un flusso netto di talenti verso questo settore e vi è stata anche una generale tendenza ad “alzare la posta”.
Sono d’accordo con Ivar Ekeland che un addestramento matematico molto più incisivo potrebbe aiutare le persone a valutare meglio i rischi. L’errore degli accademici è quello di sottovalutare i rischi che nascono dall’uso dei vari modelli finanziari. C’è una vasta letteratura sulla Matematica del rischio, ma ben poca su come i modelli finanziari possano rendere ampiamente irrilevante un’analisi teorica.
I modelli finanziari vengono adesso compresi molto meglio. Per gli uomini di affari diventerà sempre più difficile speculare con i soldi altrui perché le regole stanno cambiando, in modo da rendere le operazioni di capitalizzazione molto più costose. Dalla mia esperienza di lavoro nelle industrie, ho imparato che le persone ai vertici delle istituzioni finanziarie non rischiano mai il proprio capitale ma sono ben felici di rischiare con i soldi degli altri. Le regolamentazioni possono contenere la voglia delle società di Wall Street di succhiare la linfa vitale di altri.
Le persone impareranno a comportarsi in accordo con le nuove regole. In Australia, il mercato sta già dando precisi segnali alle persone indicando che le banche di investimento potrebbero non essere un settore così in crescita come è stato in passato e i giovani stanno cercando nuove aree di crescita, come ad esempio ilgaming. Per un matematico accademico non è certo il momento migliore per saltare sulla barca della finanza. Queste osservazioni non giustificano certi comportamenti negli affari, a dir poco oltraggiosi, che si sono verificati ultimamente a livello gestionale nelle istituzioni finanziarie internazionali ma almeno li rendono spiegabili.
Un’osservazione finale. Al culmine della crisi finanziaria globale molti pezzi grossi delle banche di investimento, che erano “vicine all’azione”, hanno convertito i loro titoli in contanti così da preservare il proprio capitale mentre il sistema per cui lavoravano continuava a vendere azioni ai loro clienti. Hanno insomma adoperato le loro conoscenze per minimizzare il rischio sul proprio capitale e contemporaneamente hanno incitato gli altri a rischiare, continuando quindi ad alimentare il circolo vizioso. Purtroppo, nei libri di testo non si trovano simili intuizioni.
http://matematica.unibocconi.it/articoli/i-matematici-nel-mondo-della-finanza