mercoledì 18 settembre 2013

“Le larghe intese sull’art.138 sono liberticide”

“Le larghe intese sull’art.138 sono liberticide”

  

"La recente approvazione del ddl costituzionale che deroga all’articolo 138 è una iniziativa liberticida. Ma nel difendere la Costituzione non dimentichiamoci che i poteri effettivi delle istituzioni parlamentari si stanno riducendo a favore di organismi non elettivi e onnipotenti. Questa è la vera sfida che le democrazie contemporanee hanno di fronte".

Intervista a Luciano Canfora di Emilio Carnevali
Grecista di fama internazionale, storico dell’età classica, Luciano Canfora è, fra le altre cose, un acuto indagatore del concetto di democrazia, delle sue contraddizioni ed aporie, dello iato fra l’ideale e le sue realizzazioni concrete. Ha accettato di discutere con Micromega dei tentativi in corso di riformare la Costituzione da parte della maggioranza delle “larghe intese”.

Professore, come giudica la recente approvazione del disegno di legge costituzionale che istituisce il “comitato dei 40” e permette di derogare all’articolo 138 della Costituzione?
Ovviamente la considero un’iniziativa liberticida, perché l’articolo 138 è una garanzia contro i colpi di mano. La questione fu spiegata bene da Dossetti molto tempo fa, anche se tantissimi politici non l’hanno capita o fanno finta di non capirla. L’art. 138, oltretutto, dimostra la illegalità di qualsiasi sistema elettorale che non sia rigorosamente proporzionale. Il dispositivo previsto richiede infatti una maggioranza qualificata dei due terzi dei parlamentari per operare cambiamenti della Costituzione, in modo da garantire che il processo di riforma rispecchi effettivamente la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini. Siccome i sistemi maggioritari falsano questo rapporto – un partito che incassa il 30% dei voti può anche ottenere una consistente maggioranza degli eletti in parlamento e fare, in teoria, quello che vuole – ecco che l’articolo 138 viene di fatto calpestato da queste regole elettorali.
Di fronte a tele contraddizione sono i molti a pensare – forti della loro radicata tendenza all’illegalità – di procedere direttamente alla cancellare dell’articolo 138.

I difensori di questa iniziativa fanno appunto notare che con l’articolo 138 non è necessario un referendum confermativo se la riforma viene approvata con una maggioranza di più di due terzi. Con la nuova procedura il ricorso alla consultazione popolare è garantito in ogni caso. Non mi pare una grande consolazione. È chiaro che se uno viene messo in carcere c’è sempre la possibilità dell’evasione. Ma sarebbe molto meglio non finirci in prigione.

sabato 7 settembre 2013

Papa Francesco:''la pace si afferma solo con la pace''.

PAPA FRANCESCO:''la pace si afferma solo con la pace''.
 

Papa francesco alla Veglia per la pace in siria, 07.settembre.2013

Testo integrale della omelia del Papa a veglia di preghiera per la pace.Un grande testo che va alle radici dell'uomo.
 «Dio vide che era cosa buona» (Gen 1,12.18.21.25). Il racconto biblico dell’inizio della storia del mondo e dell’umanità ci parla di Dio che guarda alla creazione, quasi la contempla, e ripete: è cosa buona. Questo, carissimi fratelli e sorelle, ci fa entrare nel cuore di Dio e, proprio dall’intimo di Dio, riceviamo il suo messaggio. Possiamo chiederci: che significato ha questo messaggio? Che cosa dice questo messaggio a me, a te, a tutti noi?

1. Ci dice semplicemente che questo nostro mondo nel cuore e nella mente di Dio è la “casa dell’armonia e della pace” ed è il luogo in cui tutti possono trovare il proprio posto e sentirsi “a casa”, perché è “cosa buona”. Tutto il creato forma un insieme armonioso, buono, ma soprattutto gli umani, fatti ad immagine e somiglianza di Dio, sono un’unica famiglia, in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale non solo proclamata a parole: l’altro e l’altra sono il fratello e la sorella da amare, e la relazione con il Dio che è amore, fedeltà, bontà si riflette su tutte le relazioni tra gli esseri umani e porta armonia all’intera creazione. Il mondo di Dio è un mondo in cui ognuno si sente responsabile dell’altro, del bene dell’altro. Questa sera, nella riflessione, nel digiuno, nella preghiera, ognuno di noi, tutti pensiamo nel profondo di noi stessi: non è forse questo il mondo che io desidero? Non è forse questo il mondo che tutti portiamo nel cuore? Il mondo che vogliamo non è forse un mondo di armonia e di pace, in noi stessi, nei rapporti con gli altri, nelle famiglie, nelle città, nelle e tra le nazioni? E la vera libertà nella scelta delle strade da percorrere in questo mondo non è forse solo quella orientata al bene di tutti e guidata dall’amore? 

giovedì 5 settembre 2013

Evasione fiscale, Letta annuncia battaglia. Peccato che..il condannato per frode fiscale e il condono della vergogna.

 



Evasione fiscale, Letta annuncia battaglia. Peccato che..il condannato per frode fiscale e il condono della vergogna.

  Letta al G20:"Il secondo grande tema è la lotta ai paradisi fiscali'' intanto il governo da un super sconto sulla multa comminata a dieci società attive nel business dell'azzardo..... molte di loro hanno le holding di controllo in Paesi offshore.

"Chi ha portato i soldi fuori dall'Italia deve sapere che non è come 5-10 anni fa, sappiano che conviene riportare i soldi e pagare quello che si deve perchè la situazione internazionale non consente più le coperture di prima". Enrico Letta, che simpatico umorista. Anche se non si comprende la fine della frase: significa che fino all'altro ieri tutto sommato potevamo chiudere un occhio o entrambi? (cosa che abbiamo fatto benissimo)

Al di là del lapsus, l'umorismo di Letta è di altissimo livello. Riavvolgiamo il nastro all'autunno 2009, mese di ottobre. Il Pdl, all'epoca saldo al governo in compagnia della Lega Nord e del futuro 'pentito' Gianfranco Fini, sta per varare l'ennesimo scudo fiscale. Hai capitali all'estero? Non importa in che modo li hai ottenuti, riportali in Italia, paghi il 5% di quanto hai fatto rientrare e sei a posto. Ah dimenticavo, il Fisco non ti potrà chiedere conto di nulla, perchè lo Stato ti garantisce l'anonimato. E se hai commesso reati, questi non sono contestabili. Su altre latitudini verrebbe definito "riciclaggio di Stato", ma mica stiamo qui a spaccare il capello in quattro.
E non vi azzardate a chiedere al Capo dello Stato di non firmare il provvedimento perchè lui vi risponde: "Tanto me lo rimandano uguale". Al tempo Giorgio non era ancora il Re Sole di oggi. Quando Antonio Di Pietro attaccò il Capo dello Stato per aver firmato, Enrico Letta alzo il ditino contro l'ex magistrato: "Stavolta ha esagerato". Forse per il futuro premier, Giorgio è sempre stato il Re.
Il 2 ottobre 2009 è in programma il voto finale alla Camera. Nelle file della maggioranza ci sono molti assenti, occasione ghiotta per il centrosinistra di zittire tutti i malpensanti che parlano di 'connivenza' tra Pd e Pdl. Ma il provvedimento passa lo stesso, con 20 voti di scarto. Quanti assenti nel Pd? Esattamente 22Ileana Argentin, Paola Binetti, Gino Bucchino, Angelo Capodicasa, Enzo Carra, Lucia Coldurelli, Stefano Esposito, Giuseppe Fioroni, Antonio Gaglioni, Dario Ginefra, Oriano Giovanelli, Gero Grassi, Antonio La Forgia, Marianna Madia, Margherita Mastromauro, Massimo Pompili, Fabio Porta, Giamomo Portas, Sergio D'Antoni, Linda Lanzillotta, Giovanna Melandri, Lapo Pistelli. Madia e D'Antoni assenti 'giustificati' per cause mediche. Lanzillotta, Melandri e Pistelli a Madrid per seguire un convegno (evidentemente più importante). 
Fonte: http://it.ibtimes.com/articles/53374/20130724/letta-evasione-scudo-fiscale-pd-2009-berlusconi-governo.htm

domenica 1 settembre 2013

Le radici della guerra..la propaganda tra passato e presente....


Le radici della guerra..la propaganda tra passato e presente....

Se la nostra civiltà comprendesse fino in fondo cosa sia veramente la guerra e non ne avesse una visione edulcorata dalla propaganda di cinema, tv e media, non sarebbe possibile ai potenti del pianeta servirsi di questo mezzo ignobile.
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''Il bluff delle armi di distruzione di massa: IRAQ 2003''



Dal libro ''Esportare la libertà...il mito che ha fallito'' 
di Luciano Canfora
Da sempre i governi e gli stati coprono con altisonanti dichiarazioni i motivi spesso cinici che stanno alla base delle guerre da loro scatenate. Secondo Luciano Canfora, il proposito americano di esportare la libertà in Iraq è solo l'ultimo esempio di questo oliatissimo meccanismo propagandistico. Sparta combatté la guerra del Peloponneso sostenendo di voler liberare i Greci dall'oppressione ateniese; le guerre napoleoniche determinarono la trasformazione della Francia rivoluzionaria in impero bonapartista; i conflitti regionali della Guerra Fredda (Vietnam, Medio Oriente, Afghanistan), furono sempre inseriti nel contesto di una lotta per l'affermazione della democrazia nel mondo. Canfora dimostra in un'analisi acuta e spesso provocatoria che la politica internazionale si è sempre servita del richiamo all'ideale libertario per coprire le logiche di lotta per il dominio che inevitabilmente condizionano lo scenario internazionale. Un appassionato atto d'accusa contro le nefandezze compiute in nome di nobili principi e supremi ideali e allo stesso tempo un disincantato repertorio di casi storici recenti e remoti, accomunati da quella che Canfora definisce una emblematica "torsione morale, culturale e politica" che consente a uno stato di perseguire una cinica politica di egemonia, fregiandosi allo stesso tempo del titolo di difensore della libertà.